Leggi l’articolo: Leggere o ascoltare una notizia: è proprio la stessa cosa? Parla la psicologa – Style Magazine (Style.Corriere.it) – 8 Giugno 2025
Riassunto dell’Articolo
Vivendo in un periodo storico in cui siamo bombardati da informazioni, vere e false, che riceviamo in continuazione soprattutto dal mondo digitale, è giusto chiedersi se leggere e ascoltare una notizia sia proprio la stessa cosa.
Utilizzando argomentazioni scientifiche, la dott.ssa Rosanna Schiralli spiega su StyleMagazine che leggere o ascoltare una notizia non è la medesima cosa.
L’Informazione Scritta Viene Filtrata
Quando si legge un’informazione, essa arriva al cervello più ‘filtrata’: lo stimolo della parola scritta, infatti, giunge all’encefalo passando per neuroni molto complessi, come il nervo oculo-motore, la retina ed il nervo ottico.
E questo processo rende lo stimolo già in parte elaborato e più chiaro.
La Lettura Facilita il Processo Critico
A differenza dell’ascolto, la lettura lascia il tempo di attivare anche processi critici, di capire meglio, memorizzare e mettere a confronto più informazioni.
«Quando si ascolta – spiega la dott.ssa Schiralli – è tutto immediato, tutto veloce: non riusciamo a riflettere perché dobbiamo sentire quel che ci viene detto immediatamente dopo.
Insomma, quando leggiamo lo decidiamo noi, mentre i tempi dell’ascolto li decide chi trasmette il messaggio, che spesso ha come principale obiettivo quello di aumentare l’audience, non certo di aiutarci a sviluppare un pensiero critico!».
Quando Ascoltiamo Diamo Più Importanza alle Notizie Negative
A causa di motivazioni di tipo filogenetico, inoltre, l’uomo ha un’attenzione alta sui pericoli.
«Dall’uomo primitivo – spiega la dott.ssa Schiralli – ogni suono, rumore, segnale insolito era percepito come un rischio dal quale difendersi. Ma anche con l’evoluzione della nostra specie questa funzione, legata ad un istinto di sopravvivenza, è rimasta, e per questo siamo fisiologicamente propensi a dare credito a notizie negative, a prestare attenzione ai potenziali pericoli legati alle notizie».
I media ci bombardano con notizie di cronaca, spingendoci verso un pensiero “bianco o nero”: giusto o sbagliato, buono o cattivo.
Questo tipo di pensiero, binario, riduce la nostra capacità di riflettere in modo critico e profondo perché il giudizio critico è complesso: «È fatto di tante sfumature, di riflessioni sottili, di ragionamenti articolati.
Una complessità di valutazioni che riusciamo a fare molto meglio con la lettura anziché con l’ascolto».
La Lettura: un Antistress e un Allenamento per Concentrazione e Memoria
La dott.ssa Schiralli cita, infine, diversi studi i quali hanno dimostrato che leggere è:
- un formidabile antistress;
- un efficace allenamento per preservare la capacità di concentrazione;
- un valido esercizio per tenere in allenamento la memoria.
Conclusioni
Leggere riduce decisamente il rischio di cadere in fake news.
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