3ª Puntata Rai Radio 1 sull’Educazione Emotiva: Rosanna Schiralli Parla dell’Importanza delle Regole

Ascolta la puntata > Rai Radio 1: “Formato Famiglia” del 20/02/2024


La dott.ssa Rosanna Schiralli interviene nella terza puntata di un’interessante rubrica dedicata all’educazione emotiva, in onda il martedì, ogni quindici giorni, durante la trasmissione radiofonica Formato famiglia condotta da Diana Alessandrini. Si tratta di una sorta di corso radiofonico per genitori, docenti ed educatori, un’importante opportunità per capire il grande valore dell’educazione emotiva.

Si alternano negli interventi la dott.ssa Rosanna Schiralli e il dott. Ulisse Mariani, psicologi, psicoterapeuti, formatori ed ideatori del Metodo della Didattica delle Emozioni®, un Metodo® nato da 20 anni di studi e di esperienze dirette nella cura dei disagi dei bambini, degli adolescenti e dei giovani.

In questa puntata, la terza, la dott.ssa Schiralli spiega la grande importanza delle regole. Queste, infatti, sono fondamentali per uno sviluppo ottimale del cervello fin dai primi mesi di vita. Ma come possiamo dare regole ad un neonato e quali sono i vantaggi che ne derivano?

Ogni Regola è un Regalo che Fa Crescere, Fin da Neonati

Il primo compito fondamentale dei genitori – spiega la dott.ssa Schiralli – è quello di sintonizzarsi sui bisogni autentici del figlio, che non sono solo i bisogni di tipo materiale. Ad esempio, il neonato ha già bisogno di esplorare, di essere aiutato a crescere, di fare esperienza. E, per questo, è importante evitare di sostituirsi sempre a lui in maniera anticipata nell’agire e nel sentire.

Ad esempio, nel neonato non si può sempre decodificare il pianto come segno di angoscia, né continuamente confondere il suo pianto con un bisogno di latte. Accorrendo sempre e subito, si rischia che il bambino non riesca a costruirsi il suo sentire, e ad ogni problema, ad esempio, risponda sempre mangiando. Allora, quando il piccolo piange, è necessario, per il suo bene, concedergli qualche minuto o qualche secondo prima di accorrere in suo aiuto affinché lui stesso, anche in maniera casuale, possa trovare la soluzione a quel problema (ad esempio, un piedino impigliato nel lenzuolo) che gli si presenta in quel momento.

Si forma così anche un piccolo segmento di autostima perché lui sente che, proprio grazie a lui stesso, al suo movimento, è riuscito a risolvere il problema senza che sia intervenuto l’adulto, percepisce quindi che già alcuni risultati dipendono da lui. Il neonato, certo, avverte che l’adulto è accanto a lui ed è pronto ad intervenire qualora si trovi in una difficoltà importante. La dott.ssa Schiralli ribadisce che l’autostima non si ritrova a 18 anni e che la valigia della sicurezza si prepara da appena nati.

Le Regole Devono Essere Contrattate e Spiegate ai Figli?

Anche tra gli 8 e i 10 anni le regole non devono essere oggetto di contrattazione con i figli. Inoltre, oggi – osserva la dott.ssa Schiralli – molti genitori vorrebbero dare regole ai figli spiegandone sempre tutte le motivazioni. Non sempre hanno la maturità per poter capire. Ad esempio, come spiegare ad un bambino di 8 anni che non può stare ore davanti ad un dispositivo tecnologico? Oppure che fa male mangiare un barattolo di cioccolata al giorno o bere un bicchierino di grappa? Concessioni e divieti, aperture e sanzioni vanno commisurate a quanto i figli riescono poi a meritarsi sul campo.

Inoltre, spiegare sempre la regola al bambino è assolutamente controproducente: così facendo, infatti, egli percepisce la difficoltà dell’adulto nel porre quel confine, quel limite e ciò lo rende più insicuro.

La regola deve essere sempre chiara e non sempre va spiegata perché il bambino o l’adolescente, nella maggior parte dei casi, non è ancora in grado di capirla.

Ascolta la terza puntata della rubrica radiofonica sull’educazione emotiva. Ospite: la dott.ssa Rosanna Schiralli> Rai Radio Uno: “Formato famiglia” del 20/02/2024

L'importanza delle regole