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Smettere di Fumare, Ma Come?

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Ulisse Mariani
Smettere di fumare. Ma come?

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Smettere di fumare? Si deve e si può! È ampiamente dimostrato che il fumo di sigarette è fortemente legato alla malattia e alla morte prematura. Nel complesso, le persone che fumano possono perdere fino a 10 anni di vita e avere una probabilità 3 volte maggiore di morire prematuramente rispetto a coloro che non hanno mai fumato una sigaretta.

Perché si inizia a fumare?

Per sentirsi grandi, per darsi un tono, per affrancarsi dalla famiglia, per sentire il sapore della trasgressione, per combattere la noia, per concentrarsi sullo studio e sulle attività lavorative.
Tutte queste motivazioni, essendo radicate nella natura dell’uomo, mostrano quanto sia difficile combattere il fumo e le sigarette.

Una Minaccia per la Vita Diventa un’Abitudine Più che Naturale

Benché tutti conoscano i danni del fumo e quanto di peggio possa procurare alla salute, le sigarette sono utilizzate normalmente e in forte quantità, passando inosservate in qualunque situazione della vita quotidiana. Da sempre, accendersi e aspirare una sigaretta viene considerata un’abitudine più che naturale, al pari di respirare, bere o mangiare, quasi ormai si trattasse di un’attività e di un bisogno intrinseco di ogni essere umano.
Nessun effetto a breve termine, nessuna ricaduta negativa, nessun biasimo. Fumare tabacco è una normale abitudine: l’unica regola è rispettare i divieti nei luoghi pubblici.

Un’Abitudine Che Può Diventare una Dipendenza

Malgrado siano dati certi e conosciuti, per molti l’abitudine di fumare è dura a morire. Si inizia da giovanissimi per gioco, per sentirsi grandi, per darsi tono, per sentire il sapore della trasgressione, per noia e poi l’abitudine (sfilare la sigaretta dal pacchetto, accenderla, aspirare) unita alla dipendenza indotta dalla nicotina si trasforma in abitudine che spesso può diventare una vera e propria dipendenza.

Si tenga presente che non è mai troppo tardi per smettere di fumare. Uno studio riporta che le persone che smettono di fumare all’età di 35 anni possono prolungare mediamente la loro vita fino a 8,5 anni, mentre smettere di fumare a 60 anni può allungare la vita addirittura fino a quasi 4 anni.

La Nicotina: il Meccanismo che Induce la Dipendenza

Eppure la nicotina, il principale ingrediente attivo del tabacco, costituisce una delle sostanze stimolanti al mondo più potenti ed è considerata tra le più tossiche. È talmente pericolosa che l’organismo umano sviluppa rapidamente una discreta tolleranza per proteggersi: da quando un soggetto comincia a fumare tabacco, il sistema nervoso, nell’arco di qualche ora, deve sviluppare una efficace tolleranza agli effetti velenosi della nicotina.

La nicotina è una sostanza facilmente assorbita dalle mucose dei bronchi. Raggiunge il sistema nervoso centrale per poi legarsi a specifici recettori in grado di agevolare la produzione di dopamina. La dopamina viene a sua volta mantenuta attiva da altre sostanze alcaloidi presenti nel tabacco. Tale sistema sembra essere responsabile dell’induzione di dipendenza dalle sigarette.

Se è vero che la nicotina produce effetti psichici piacevoli come per esempio il miglioramento della capacità di concentrazione e di apprendimento e il soddisfacimento di un’ampia gamma di bisogni che vanno dalla tranquillità a sensazioni stimolanti, i rischi sono legati all’induzione di tossicodipendenza da nicotina e ai gravi danni a carico della salute.

La Precoce Assuefazione Aumenta il Rischio di Cadere in Altre Dipendenze

Numerose ricerche (le prime di Weil e Rosen nel 2007) confermano che la precoce assuefazione alla nicotina può diventare un importante fattore di rischio: il giovane soggetto infatti, abituato ad un alto regime di funzionamento del sistema dopaminergico, potrebbe nel tempo ricercare altre sostanze stimolanti.

Smettere di fumare, Come Fare?

Smettere di fumare da soli non è cosa facile: occorre tanta determinazione poiché la nicotina è una sostanza che induce una forte dipendenza.

In Italia i Centri antifumo delle ASL, censiti dall’Istituto superiore di sanità, al 2022 sono 224 e sono sparsi un po’ in tutta Italia anche se non in modo omogeneo. In questi ambulatori, gratuiti e ad accesso diretto, si può affrontare il problema, consultando uno specialista e aderendo ad un programma di disassuefazione attraverso sostegno psicologico e terapia farmacologica.

I risultati sono generalmente buoni ed eventuali ricadute possono essere affrontate, contenendo il danno.

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