Il bullismo consiste in azioni ripetute e intenzionali di prevaricazione nei confronti di una vittima che, spesso, non riesce a difendersi. Riguarda bambini e adolescenti e può assumere forme diverse, non sempre immediatamente riconoscibili. Gli effetti sulla vittima? Traumi, seri disturbi e alterazioni del cervello.
Il bullismo non ha genere: può essere praticato o subìto sia da maschi che da femmine. Ciò che accomuna tutte le forme di bullismo è la violenza, fisica, verbale, psicologica o sociale, che non deve mai essere minimizzata.
Come prevenirlo? Con un’efficace Educazione emotiva e, a scuola, mettendo in partica il Metodo della Didattica delle Emozioni®.
In Questo Articolo:
- Come Riconoscere il Bullismo: il Bullo, la Vittima, i Testimoni, la Reiterazione
- Forme di Bullismo
- Le Conseguenze del Bullismo e le Caratteristiche dei Bulli
- Il Numero delle Vittime in Italia e nel Mondo
- Cosa Fare Quando un Bambino o un Ragazzo subisce Bullismo: Interventi Concreti di Genitori ed Insegnanti
- Come Prevenire il Bullismo? Costruendo Valori Attraverso un’Efficace Educazione Emotiva
- Bullismo a Scuola: Cosa si Può Fare? Il Metodo della Didattica delle Emozioni®
- I Corsi per Apprendere la Didattica delle Emozioni®
- Bullismo: Interviste e Libri del Nostro Team
Come Riconoscere il Bullismo: il Bullo, la Vittima, i Testimoni, la Reiterazione
Il bullismo non è uno scontro aggressivo tra ragazzi. Esso si identifica per questa particolare dinamica:
- un soggetto (il bullo) mette in atto un comportamento violento, reiterato e costante verso un compagno;
- questi, la vittima, subisce l’aggressione, fisica o verbale, senza reagire e senza chiedere aiuto;
- tutto ciò avviene davanti ad una platea di soggetti che assistono, generalmente divertiti, agli episodi di violenza senza intervenire, congratulandosi con i primi, disprezzando i secondi o facendo finta di nulla. Tra bulli e testimoni si instaura un vincolo di vera e propria omertà.
Il bullismo consta quindi di tre attori principali: il bullo, la vittima, i testimoni.
La differenza rispetto ad uno scontro aggressivo tra ragazzi è dunque sostanziale: mentre in uno scontro alla pari, per quanto deprecabile, si può vincere o perdere, nel bullismo si perde sempre. La vittima è sola, indifesa, messa alla gogna.
La reiterazione dell’atto violento, che può ripetersi per periodi lunghissimi e con regolarità (anche tutte le mattine), appartiene alla dinamica del bullismo.
Forme di Bullismo
Il bullismo non si limita alle sole aggressioni fisiche, ma comprende diverse modalità di violenza e sopraffazione:
- picchiare e minacciare sempre lo stesso compagno;
- prenderlo a calci o a pugni, pizzicarlo, spintonarlo, graffiarlo, tirargli i capelli;
- rovinare le sue cose (matite, astucci, colori, zaino);
- prendere o nascondere le sue cose;
- pretendere da un bambino o da un ragazzino i suoi soldi, la sua merenda;
- insultare, offendere, prendere in giro con cattiveria;
- escludere un bambino e farlo stare sempre in disparte, da solo.
Le Conseguenze del Bullismo e le Caratteristiche dei Bulli
La derisione causa nella vittima un autentico trauma di cui vergognarsi, se non altro perché tutto l’ambiente circostante è insensibile o addirittura colluso e complice.
La vergogna e il silenzio costituiscono gli altri terribili ingredienti dello shock subìto: le vittime tentano di nascondere quanto avviene per paura delle ritorsioni, ma soprattutto per il senso di vergogna di non sapersi difendere.
Silenzio, solitudine e vergogna portano presto il ragazzo o la ragazza a :
- chiudersi sempre di più;
- convincersi di essere davvero come si è visti: una nullità;
- aver paura di nuovi attacchi. Questo diventa l’unico pensiero: dominante, pervasivo, lacerante, mentre l’autostima si dissolve presto.
Il bullismo, a tutti gli effetti, causa:
- traumi e seri disturbi da stress post traumatico con conseguenze sulla salute mentale molto importanti;
- alterazioni funzionali e strutturali del cervello delle vittime, come evidenziato da recenti studi.
Se nessuno interviene, quindi, il cervello della vittima può subire delle modificazioni.
Un team di ricercatori di Londra ha rilevato, infatti, che il trauma derivante dal bullismo cronico influenza addirittura la struttura del cervello, interferendo sullo sviluppo di due regioni neurali, il putamen e il nucleo caudato sinistro. All’età di 19 anni tali centri nervosi, all’esame della risonanza magnetica funzionale, risulterebbero di volume inferiore alla norma.
Lo stress tossico indotto dalla produzione del cortisolo sembra essere il responsabile biologico diretto dell’alterazione dello sviluppo di questi nuclei. Inoltre, sempre a causa degli alti livelli di cortisolo indotti dall’allerta continua, la memoria, il sonno, l’appetito e la cognizione denunciano menomazioni e alterazioni che possono cronicizzarsi per tutta la vita.
Gli incredibili risultati della ricerca sono stati pubblicati nel dicembre 2021 sulla rivista internazionale Mulecolar Psychiatry.
È inoltre da ricordare che anche i bulli evidenziano pesanti difficoltà, risultando il prodotto di famiglie difficili, disfunzionali o violente: gli alunni che bullizzano hanno problemi nel terminare gli studi e, successivamente, nell’inserirsi nel mondo del lavoro, relegandosi ai margini della società.
Il Numero delle Vittime in Italia e nel Mondo
Ogni anno, nel mondo, il bullismo e il cyberbullismo costituiscono la causa diretta di oltre 200.000 morti:
- per morte causata da gravi lesioni;
- per induzione al suicidio.
Solo in Italia i casi accertati di bullismo (non di cyberbullismo) sono più di 32.000. Le vittime fortunatamente sono poche, ma i danni sono incalcolabili.
Sono quasi tutti preadolescenti e adolescenti, ma anche bambini. Costituisce uno dei più gravi problemi in questa fascia di età, benché se ne parli poco e senza le più adeguate informazioni. In quanto all’equazione violenza-povertà i dati indicano esattamente il contrario, almeno in Italia. Sul bullismo, dunque, c’è molto da fare.
Cosa Fare Quando un Bambino o un Ragazzo subisce Bullismo: Interventi Concreti di Genitori ed Insegnanti
Il bullismo ha, dunque, conseguenze reali e profonde sul benessere emotivo, relazionale e scolastico di bambini e adolescenti. È responsabilità degli adulti – genitori, insegnanti ed educatori – riconoscere i segnali, intervenire tempestivamente e promuovere un ambiente sicuro e rispettoso per tutti. Gli adulti hanno un ruolo fondamentale nel sostenere i minori vittime di bullismo.
Come Aiutare le Vittime di Bullismo
Ecco gli interventi che l’insegnante ed i genitore possono mettere in atto per proteggere le vittime e ridurre il potere dei bulli. È importante incoraggiare il bullizzato a:
- parlare subito con un adulto di riferimento (genitore o insegnante) appena subito un episodio di violenza o prevaricazione. Il silenzio rafforza il bullo e lo incoraggia a continuare;
- dialogare con uno psicologo e psicoterapeuta che possa valutare il grado del trauma subito e provvedere così alle necessarie cure;
- comprendere che chiedere aiuto non è un segno di debolezza: è una scelta di responsabilità e maturità, che permette di affrontare il problema in modo costruttivo;
- non restare solo negli spazi più a rischio, cercando invece la vicinanza di compagni fidati o di figure adulte;
- rispondere con fermezza, senza aggressività, mostrando di non avere paura. A volte un atteggiamento calmo e uno sguardo sicuro possono spiazzare il bullo;
- imparare a difendersi con le parole, rispondendo con assertività piuttosto che con la violenza.
- ricordargli sempre che la colpa non è mai la sua.
Hai Bisogno di Aiuto? Consulta il Nostro Team
Siamo: Rosanna Schiralli, Ulisse Mariani, Mariagrazia Mari, Martina Pontani.
Siamo psicologi, psicoterapeuti, ricercatori e formatori, ideatori del Metodo della Didattica delle Emozioni®.
Da più di 30 anni ci occupiamo della cura dei disturbi derivati dal bullismo.
Come Rivolgersi ai Testimoni Compiacenti
Il bullismo non riguarda solo chi lo esercita e chi lo subisce, ma anche chi assiste. Gli spettatori hanno un ruolo decisivo: il bullo trae forza dalla presenza di un “pubblico” che ride, sostiene o resta indifferente.
Per questo è importante educare i ragazzi a:
- non partecipare ai dispetti o alle offese, nemmeno in modo passivo;
- dichiarare apertamente il proprio dissenso davanti al bullo e al gruppo;
- sostenere e difendere la vittima, anche accompagnandola da un insegnante o da un adulto per raccontare l’accaduto;
- invitare i compagni a non ridere o incoraggiare il bullo, privandolo così di quella “platea” che gli dà potere;
- aiutare il bullo a riflettere, quando possibile, sul danno che sta causando.
Perché l’unione è fondamentale. Il bullismo, infatti, si alimenta di silenzi e complicità. Al contrario, quando un gruppo di ragazzi sceglie di non sostenere il bullo e di proteggere la vittima, l’equilibrio di potere cambia: il bullo perde forza e, spesso, smette di agire.
La prevenzione e il contrasto al bullismo richiedono quindi la collaborazione tra famiglie, scuola e studenti, affinché nessun ragazzo resti solo ad affrontare la violenza.
Come Prevenire il Bullismo? Costruendo Valori Attraverso un’Efficace Educazione Emotiva

Il bullismo nasce spesso da una profonda mancanza di empatia e solidarietà: chi mette in atto comportamenti aggressivi, infatti, fatica a mettersi nei panni dell’altro e a comprenderne le emozioni.
I bulli sono come anestetizzati, mossi solo dall’impulso del momento, incapaci di trasformare quell’energia in un’emozione gestibile a livello razionale.
Ma qual è l’origine del problema? Questa difficoltà è legata anche all’educazione ricevuta:
- mancanza di regole e confini;
- scarsa tolleranza alla frustrazione;
- eccesso di gratificazione immediata.
Molti bambini crescono come “piccoli imperatori”, abituati al tutto e subito. Non conoscono l’attesa, non sperimentano il desiderio. Per provare emozioni forti, finiscono allora per cercare esperienze estreme, anche a scapito degli altri.
I bulli non hanno il cuore di pietra, hanno, piuttosto, una pietra intorno a un cuore ferito. Sono ragazzi che spesso soffrono e non sanno gestire il proprio dolore. Quando un bullo prende di mira un coetaneo più fragile, in realtà sta combattendo con le sue stesse debolezze, che non riesce ad accettare e che vorrebbe eliminare.
La Prevenzione Va Oltre l’Informazione
La prevenzione va oltre l’intrattenimento e l’informazione: è un percorso educativo e valoriale.
In Italia, la prevenzione viene spesso confusa con attività ricreative o di semplice intrattenimento.
Si parla di educazione alla legalità, all’alimentazione, all’ambiente, alla sessualità e a tanti altri ambiti, dimenticando però un aspetto fondamentale: senza una solida base emotiva, queste iniziative rischiano di frammentare ancora di più la percezione della realtà nei giovani.
Molti progetti di prevenzione si limitano a trasmettere informazioni, nella speranza che un aumento delle conoscenze abbia un effetto deterrente. Ne deriva l’idea che basti dire:
- “Non ti drogare perché fa male”;
- “Non bere perché non conviene”;
- “Non stare troppo al computer perché è meglio socializzare”.
Ma questa convinzione è, purtroppo, sbagliata. Essere nella prevenzione significa costruire valori. Fare prevenzione non è organizzare incontri, dibattiti o assemblee ma costruire, giorno dopo giorno, valori solidi che accompagnino bambini e adolescenti verso l’età adulta con gli strumenti giusti. Solo così sarà possibile aiutarli a non cadere nelle false promesse delle sostanze stupefacenti o in atteggiamenti passivi e regressivi.
Il Ruolo di Genitori ed Insegnanti nella Prevenzione
Ogni educatore ha una responsabilità fondamentale: creare con bambini e ragazzi relazioni autentiche e nutrienti, basate su:
- Disponibilità all’ascolto
- Autorevolezza
- Accoglienza
- Condivisione e rispecchiamento
- Regole come contenimento positivo
- Tempo di qualità da dedicare
La prevenzione non è un evento occasionale: è un percorso educativo che nasce dalle relazioni e cresce nel tempo.
Bullismo a Scuola: Cosa si Può Fare? Il Metodo della Didattica delle Emozioni®
Le più recenti ricerche di neurofisiologia confermano che la Didattica delle Emozioni® a scuola è fondamentale per fornire ai giovani quella “valigia della sicurezza” che li aiuta ad affrontare il mondo.
Accanto a materie come italiano, matematica o inglese, ogni scuola dovrebbe dedicare spazio anche alla Didattica delle emozioni®. Si tratta di un format educativo basato sui principi dell’Educazione emotiva, studiato e sperimentato per promuovere il benessere delle giovani generazioni nell’ambito scolastico e prevenirne i disagi. Il Metodo® è stato validato scientificamente nel 2022, aprendo nuove frontiere nello studio della psicologia dello sviluppo.
Consiste in attività, diversificate in base all’ètà (dal nido alle scuole superiori), che aiutano gli alunni, a:
- riconoscere e ascoltare le proprie emozioni;
- percepire e comprendere quelle degli altri;
- mettersi nei panni dei compagni;
- riflettere sulle conseguenze dei propri comportamenti.
Le tecniche possono variare a seconda dell’età, ma l’obiettivo resta lo stesso: far emergere il mondo interiore dei ragazzi.
Alcuni esempi:
- l’appello delle emozioni: invece di rispondere “presente”, ogni bambino indica un numero che rappresenta come si sente. Dopo settimane o mesi, i risultati vengono analizzati insieme per riflettere su emozioni e cambiamenti.
- la scatola delle emozioni: ognuno inserisce in forma anonima un biglietto con le emozioni che prova in quel periodo. I foglietti vengono poi letti e discussi in classe.
Queste attività permettono agli studenti di:
- esprimere ciò che provano senza paura;
- liberarsi da rabbia, paura o aggressività;
- scoprire che anche gli altri vivono emozioni simili;
- sentirsi meno soli.
Un’efficace Educazione emotiva consente di crescere bambini e i ragazzi più consapevoli, empatici, resilienti, sicuri di sé, autonomi ed intraprendenti, al riparo dalle dipendenze di ogni tipo.
La dott.ssa Rosanna Schiralli spiega in un video la Didattica delle Emozioni ®, le basi scientifiche del Metodo® ed i corsi.
I Corsi per Apprendere la Didattica delle Emozioni ®
I nostri corsi sono pubblicati in partnership con il Gruppo editoriale La Scuola e possono essere acquistati e seguiti sulla piattaforma della Casa editrice.
Eccoli:
- Emotional Learning – Scuole – PNRR
- Didattica delle Emozioni ® – Scuole
- Didattica delle Emozioni ® – Docenti
Bullismo: Interviste e Libri del Nostro Team
- ll Bullismo: Come Sconfiggerlo – Ulisse Mariani, Rai Radio 1
- Bullismo e bambini, guida pratica per sconfiggere la prepotenza: Ulisse Mariani Intervistato su Focus Junior
- Bullismo, Cosa si Può Fare a Scuola: Rosanna Schiralli Intervistata su Nostrofiglio.it
- Alunni cattivissimi, Come affrontare il bullismo, l’iperattività, il vandalismo e altro ancora, Ulisse Mariani, Franco Angeli editore
- Nostro Figlio – Manuale di Educazione emotiva per genitori, Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli, Mondadori editore



