Gli attacchi di panico sono la massima espressione dell’ansia. Sono temuti da tutti con terrore.
L’aspetto che rende gli attacchi di panico fondamentalmente diversi da tutte le altre manifestazioni di ansia riguarda la convinzione della natura fisica del sintomo: durante l’attacco si è convinti di morire. La paura esperita è così elevata e totalizzante da strutturare in poco tempo un’apprensione di rivivere un attacco di panico talmente intensa che diventa a sua volta un vero e proprio panico del panico: un’ansia anticipatoria dell’attacco simile al panico stesso.
Sintomi degli Attacchi di Panico
I sintomi più comuni degli attacchi di panico sono palpitazioni e tachicardia.
Accanto ad essi si hanno anche:
- sudorazione, brividi e tremori;
- sensazione di asfissia e soffocamento;
- dolori al torace;
- sensazioni di sbandamento e depersonalizzazione;
- paura di perdere il controllo, di impazzire e soprattutto di morire.
L’esordio di un attacco di panico è improvviso e violento al punto che ogni persona che vive questa esperienza ricorda perfettamente data e ora dell’evento.
Il vissuto è quasi esclusivamente di tipo fisico: affanno, tachicardia, senso di soffocamento, vertigini, dolore al torace, formicolii diffusi e sensazioni di venire meno fanno pensare ad un attacco di cuore imminente.
Il Processo di Cronicizzazione
Spesso si ricorre al più vicino pronto soccorso per gli accertamenti del caso, ma dopo aver praticato un elettrocardiogramma, normalmente il paziente viene dimesso non prima di avergli somministrato un ansiolitico.
Malgrado le rassicurazioni degli operatori sanitari e dei familiari, già dal giorno dopo, il soggetto inizierà una serie interminabile di consultazioni mediche, convinto di avere comunque qualcosa di organico. Le numerose consultazioni si trasformeranno tuttavia in un nulla di fatto: cuore, polmoni, stomaco e intestino funzionano perfettamente.
Dalla prima crisi di panico alla consultazione degli specialisti dedicati (psicologo e psichiatra) può tuttavia passare molto tempo. Nel frattempo gli attacchi di panico si sono ripetuti e i sintomi, a causa del loro perdurare, possono essere andati incontro ad un processo di cronicizzazione. Tra una inutile consultazione medica e l’altra si perde infatti del tempo prezioso (a volte perfino anni) e quando finalmente si arriva a focalizzare il problema e ad una diagnosi certa, gli interventi terapeutici risultano difficoltosi poiché il paziente può accusare un senso di prostrazione davvero pesante.
Attacchi di Panico: l’Importanza di un Intervento Precoce
La prima regola per affrontare e uscire dal panico è dunque l’intervento precoce: più la cura adeguata è a ridosso del primo attacco di panico, maggiori sono le possibilità di successo.
Purtroppo molti medici e specialisti, dopo i necessari esami obiettivi finalizzati a verificare e ad escludere eventuali affezioni organiche (questo passaggio è tuttavia necessario e obbligato), non reputano il panico una malattia o, perlomeno, non offrono adeguate indicazioni per affrontare la situazione nel modo adeguato.
Attacchi di Panico: la Cura Più Efficace
L’intervento farmacologico e la psicoterapia costituiscono di sicuro le cure elettive per battere il panico, ma spesso vengono considerate alternative tra loro: molti optano soltanto per le gocce, altri per una cura più profonda, basata appunto sull’aiuto psicologico.
Nella pratica clinica invece, ormai da anni, si è consolidato un intervento combinato: psicofarmaci e psicoterapia appaiono, senza alcun dubbio, la cura più efficace per venir fuori dalla palude del panico e dai suoi sintomi.