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Lo Stile Educativo Incide sullo Sviluppo del Cervello di un Bambino

Foto di Rosanna Schiralli, psicologa, psicoterapeuta, autrice, formatrice, ricercatrice
Rosanna Schiralli

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Riassunto:

Un breve racconto tratto dal libro “Le emozioni che fanno crescere. Come rendere autonomi e sicuri i nostri figli” di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli, ideatori del Metodo dell’Educazione emotiva e della Didattica delle Emozioni® per le scuole.

Leggendo la storia di Paolo e Tiziano, di seguito riportata, si comprende come la modalità di stare e di essere con i propri figli modella il loro cervello.


Paolo ha 16 anni compiuti. Tiziano quasi 15. Paolo va bene a scuola e i suoi genitori si dedicano molto a lui. Tiziano i suoi li vede raramente (e a cena regna sovrano il telegiornale), però va forte con i videogame e trascorre molte ore al giorno davanti al computer, dimenticandosi perfino di studiare, tant’è che a scuola va proprio male.

I genitori di Paolo si incontrano spesso con gli insegnanti del figlio, quelli di Tiziano non hanno mai tempo per recarsi a scuola, anche se sono stati avvertiti più di una volta per le troppe assenze, giustificandolo per qualsiasi cosa faccia.

Tiziano sta sempre con amici più grandi e spesso torna a casa tardi dopo l’ora di cena. La mamma lo vorrebbe mettere in punizione: “domani non esci!”

Il padre si arrabbia e urla: “questa casa non è un albergo!” Ma l’indomani Tiziano uscirà di nuovo, rincasando quando vuole, come sempre.

Paolo ha orari ben definiti e contrattati insieme di volta in volta. Un giorno che tornò con due ore di ritardo senza avvertire, i genitori lo hanno fatto rimanere in casa senza uscire per due settimane. Paolo si arrabbiò molto per la punizione, ma non ci fu modo di persuadere il padre e la madre a ritrattare.

Tiziano dice sempre che a 18 anni andrà ad abitare da solo.

Paolo non lo dice mai, ma si sta già attivamente informando sulla facoltà di architettura in una città diversa dalla propria.

Tiziano è sprezzante, apparentemente sicuro e forte.

Paolo è discreto, generoso, ma prudente.

Tiziano è andato in discoteca per la prima volta e si è sentito morire dalla paura.

Paolo, quando è andato in discoteca per la prima volta, si è divertito da morire.

Tiziano adesso beve ogni volta che va in discoteca.

Paolo, un sabato sera, lo ha riconosciuto: un tempo erano grandi amici.

Tiziano stava male e vomitava.

Paolo lo ha aiutato, gli è stato vicino tutta la serata e poi lo ha accompagnato a casa con lo scooter.

I genitori di Tiziano hanno rassicurato Paolo:

“Grazie dell’aiuto, ma non ti preoccupare: non è nulla, forse gli ha fatto male qualcosa.”

Tiziano, nel salire le scale, si voltò per salutare Paolo.

Paolo si accorse che stava piangendo in silenzio.

Tratto dal libro “Le emozioni che fanno crescere. Come rendere autonomi e sicuri i nostri figli” di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli, Mondadori editore.