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È Sbagliato Fare i Compiti a Casa Insieme ai Figli. Perché?

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Ulisse Mariani

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Riassunto:

Un gran numero di genitori, soprattutto mamme, è convinto che occorra eseguire i compiti a casa insieme ai figli, mettendo in atto estenuanti e faticosissimi bracci di ferro. Si tratta di un’attività controproducente per lo sviluppo sano del bambino e per una buona relazione genitori-figli.


Le ragioni di questo fenomeno, che fino a vent’anni fa era quasi inesistente, non sono chiare. Non è certo la voglia di stare insieme ai figli: sarebbero i tempi da condividere.

Non è certo il desiderio di aumentare il livello culturale della prole: tale aspettativa si realizzerebbe leggendo insieme qualche libro interessante o svolgendo qualche attività extrascolastica.

I bambini e i ragazzi amerebbero giocare insieme ai genitori e condividere con loro tempi e spazi ben più significativi del tempo dei compiti e dello spazio angusto di un tavolo.

Un Rinforzo Negativo del Ruolo del Genitore e del Figlio

Non si vede una ragione apparente per cui molte mamme, dal primo pomeriggio fino a volte a tarda serata (o, se lavorano, dal tardo pomeriggio ad esaurimento), si sottopongano ad un’attività così stressante, inutile e soprattutto controproducente per lo sviluppo dell’autonomia, dell’autostima e del senso di responsabilità dei propri figli.

Trasformare i compiti a casa in un faticoso e spesso snervante rituale in cui i ruoli si dividono subito e si rinforzano negativamente a vicenda:

  • il figlio si innervosisce per la presenza del genitore;
  • il genitore diventa sempre più interventista, pretendendo maggiore impegno;
  • il figlio, tra un rimbrotto e l’altro si passivizza sempre di più;
  • il genitore si spazientisce, esortando con maggior vigore il figlio ad applicarsi;
  • figli e genitori si sfiniscono per ore nel portare a termine un’operazione che in realtà richiederebbe meno tempo e un po’ di tranquillità.

Affrontare le Piccole Frustrazioni Aumenta nei Bambini Autostima ed Autonomia

Proteggere i figli a tutti i costi significa sottrarre loro occasioni di crescita

Si dirà: “Se non facessi così non mi studierebbe”. E già; siamo al solito dativo etico: non mi mangia, non mi dorme, e via di questo passo. Come se i figli fossero corpi vuoti da riempire senza farli faticare, senza dare loro la responsabilità di affrontare qualche frustrazione (quella per esempio di andare a scuola con un compito non fatto o fatto male, pensando che i figli bisogna proteggerli a tutti i costi, salvarli da qualsiasi brutta figura, metterli al riparo da ogni pericolo (si accompagnano con il Suv fin davanti la porta della scuola perché, poverini, sono ancora assonnati e potrebbero prendere freddo). Invece di aumentare in loro autostima e autonomia, sottraiamo tante occasioni affinché queste dimensioni possano svilupparsi normalmente.

Crescono i disagi quando manca l’approccio autonomo ai compiti

Se i figli non si misurano prevalentemente da soli con i compiti loro assegnati (quelli scolastici e quelli della vita), tenderanno alla passività, alla disistima, alla dipendenza, che poi diventerà abulia, nichilismo, ricerca dell’eccesso per sentirsi.

A volte succede che questi figli, proprio perché amputati, reagiscano con rabbia e disprezzo proprio nei confronti di quei genitori che tanto si adoperano per loro da renderli dipendenti.

Cosa Dire ai Figli che Chiedono la Presenza dei Genitori Durante lo Svolgimento dei Compiti?

Si dirà ancora: “Ma sono loro a chiedere di fare i compiti insieme!”

I figli chiedono tante cose e non tutte per i bambini e gli adolescenti sono valide per un crescita sana.

Inoltre il più delle volte chiedono la presenza del genitore perché intuiscono che, siccome i genitori tengono molto allo studio, quello è l’unico modo per assicurarsi la loro vicinanza. Almeno fisica.

A prescindere dal fatto che, invece di uno stare insieme sereno, diventi quasi sempre uno scontro e una battaglia senza né vincitori né vinti.

Occorrerà rispondere ai figli che invocano la nostra vicinanza per eseguire i compiti che ognuno ha il suo dovere e i bambini e gli adolescenti devono svolgere con impegno e diligenza i compiti loro assegnati.

Ovviamente non è escluso aiutarli, spiegare, correggere insieme.

È vietato sostituirsi e trasformarsi in saccenti compagni di scuola.

Scegliere il Tempo Giusto per Stare Insieme

Si può anche promettere (questo sì che sarebbe bello ed educativo!) che, non appena si è finiti i compiti da soli, si starà un po’ insieme a giocare o a fare qualcosa d’interessante insieme. Questo sì che aumenterebbe nei figli autostima, responsabilità e desiderio!

Ma la domanda più inquietante rimane una sola: come fanno i genitori a studiare la seconda guerra punica o le province della Lombardia?